Gay & Bisex
In pizzeria, pago con il culo
di Rosalinda
12.06.2024 |
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"Lui mi dice, pulisci pure a terra, lo hai fatto scolare e sporcare il pavimento, te lo dovrei far leccare..."
Racconto breve e veritiero.Questa vicenda si svolge una trentina di anni fa.
Come ho scritto più volte dopo che mia moglie mi ha fatto prendere, nel culo, il cazzo di un suo amante.
Felice e contento, mi rivolgo ad un mio amico, da sempre gay, per farmi introdurre nel settore.
Lui lo fa magnificamente e dopo tre mesi di corso, intenso, mi fa conoscere un maschio, molto più giovane di me, tarchiato, con un grosso cazzo, anche storto (si sente di più), un vero TORO DA MONTA.
Divento la fidanzata del TORO.
Mi chiava in continuazione, e mi fa chiavare da tanti suoi amici e conoscenti.
Il lunedì mi fottevano sempre in due, lui e un suo amico, della mia età, ben dotato.
Sul materasso a terra, mi mettevo a pecora e lui mi sodomizzava invitando l'altro e mettermelo in bocca.
Quando godeva, dovevo sdraiarmi, senza far uscire la sborra dal culo e prendere il secondo, disteso.
L'amico mi fotteva bene, sopra di me, baciandomi sul collo e mordendomi il lobo dell'orecchio.
Quando anche lui godeva, io con attenzione dovevo tapparmi il buco del culo con della carta.
Dovevo rimanere piena sino a quando il mio fidanzato mi autorizzava di scaricare la sborra nel cesso, a volte me lo diceva la mattina dopo.
A me stare piena piaceva molto, mi sentivo femmina.
Un giorno passeggiavamo io e il mio maschio, quando lui incontrò un tizio, basso, tarchiato, che non faceva altro che guardarmi.
Eravamo d'estate, io avevo un jeans elasticizzato, stretto, culo ben in vista.
Loro due finirono di parlare e proseguimmo.
Il giorno dopo mi dice, ti ricordi ieri che abbiamo incontrato quel signore, si certo, rispondo.
Bene mi ha telefonato e chiesto se sei ricchione ? Ha visto come ti vesti.
Gli ho detto di si e lui ti vuole scopare.
Va bene, rispondo, decidi sempre tu chi mi deve chiavare.
Lui ha una pizzeria, lunedì sera andiamo da lui, verso le venti, c'è poca gente e t'incula, viene anche l'amico del lunedì.
Mangeremo la pizza tutti e tre, pagata dal tuo culo, mi raccomando fatti un bel clistere, che non vuole tirare fuori il suo cazzo sporco.
Il lunedì, sempre con quel pantalone stretto andiamo in pizzeria.
Appena entrati, il proprietario ci viene incontro, ci saluta e mi dice, l'altro giorno con questo pantalone da femmina mi hai fatto drizzare il cazzo, ho immaginato subito che eri un finocchio, da come lo mostravi.
Ora vai in gabinetto spogliati nudo, levati tutto, che ora vengo, indicandomi la porta del cesso.
Io mi dirigo subito verso il locale, chiudo la porta, non a chiave, e mi spoglio, sono abituato a farlo, nel cesso di una pizzeria è la prima volta.
Dopo poco la porta si apre ed entra lui.
Che bel culo, io ero appoggiato al lavandino con le cosce aperte e il culo in fuori, da perfetta zoccola, depilattissimo.
Mi tocca le natiche, le apre e guarda il buco, che bel rosetta piccola che hai, mi ha detto il tuo maschio che è poco che fai il ricchione, sei tutto da aprire, vedrai che topo la mia stantuffata, cacherai meglio, puttana.
Intanto inginocchiati e prendilo in bocca.
Io obbedisco, mi metto in ginocchio e inizio a leccare le palle, lui gradisce, poi l'inguine, brava, brava, ci sai fare con la lingua, io rispondo, se ti giri ti lecco il buco del culo, che puttana, risponde, si gira e si apre le natiche.
Io slinguo il buco del culo, spingendo la lingua dentro, ma desisto in quanto sento il sapore di cacca.
Lui si gira, suca, troia, suca.
E la troia suca.
Gli faccio in bel bocchino.
Basta basta che ti vengo in bocca, invece devo sborrarti in culo.
Io mi ero già lubrificata, mi giro e mi appoggio al lavandino.
Lui entra con un colpo solo, uuuuuuu, che culetto stretto, io aiiiiiiiiiiii, mi fai male, piano.
Lui bello se urli, mi piace spaccarti tutta, puttana, e continua a vangarmi il culo, una molta violenza, tenendomi dai fianchi e dandomi delle sculacciate sulla natica di destra, sempre più forti.
Io ad ogni botta urlavo, aiiiiiiii, aiiiiiiii.
Grida zoccola che mi piace.
Dopo poco, mi ha assestato tre, quattro colpi di cazzo, fortissimi e inizia a sborrarmi in culo, con suo sommo piacere.
Ti sto riempiendo troia, senti il mio seme dentro di te, t'ingravido puttana.
Poi si ferma, si riposa un poco, sempre con il cazzo dentro e mi dice, ora lo tiro fuori, girati subito e puliscilo con la bocca e bevi tutto, mi raccomando.
Io eseguo, mi giro, in ginocchio, cazzo in bocca e lecco e succhio.
Scopi da poco ma sei una gran troia bocchinara.
Quando ho finito, mi alzo, prendo la carta igienica e mi asciugo il culo, con la sborra che colava.
Lui mi dice, pulisci pure a terra, lo hai fatto scolare e sporcare il pavimento, te lo dovrei far leccare.
Poi aggiunge, scarica la sborra che hai nel culo, dentro il cesso, e mettiti di nuovo in posizione, che ne devi prendere un'altro.
Ma il mio maschio aveva detto che dovevo prenderne uno.
Quà comando io, mettiti in posizione e aspetta.
Mi sono appoggiata al lavandino.
Dopo poco è entrato il pizzaiolo, uno giovane sue trenta anni, si è tirato fuori il cazzo e mi ha detto di succhiarlo.
Mentre lo spompinavo, lui mi dice, il proprietario mi ha detto che sei un gran troia, che con il cazzo ci sai fare, fai un bel servizio anche a me.
Per fortuna non aveva un cazzo grosso, ma durissimo, dopo poco, mi ha girata e chiavata.
Anche lui dopo una decina di minuti è arrivato, e mi ha sborrato dentro.
Anche se non me lo ha chiesto ho pulito anche il suo.
Quando è uscito, mi sono seduta sul cesso che scaricare l'altra sborra.
Arriva il proprietario con il mio fidanzato, che mi dice, un amico suo ha visto tutto questo movimento nel cesso è a capito, vuole anche lui il culo, è anche disposto a pagare.
Che potevo fare, ho detto va bene.
Poco dopo ho ripetuto il copione, bocca, culo e di nuovo bocca, il tutto in pochi minuti, era eccitatissimo, lo aveva piccolo, ed è venuto subito, si può dire che il suo cazzo nemmeno l'ho sentito, dopo i primi due.
Finalmente mi rassetto, mi vesto e vado in sala, era passata più di mezzora.
Il mio fidanzato e l'altro amico, mi dicono noi abbiamo già ordinato anche per te, ora le portano.
Poco dopo hanno portato tre bellissime pizze con le birre.
Il proprietario poco dopo si è seduto con noi, decantando le mie natiche, il mio buco di culo, strettissimo e la mia bocca da vera bocchinara.
Che godimento, grazie, ha detto al mio fidanzato di avermi portato questa puttana, appena avrò le palle piene le svuoterò nuovamente dentro di lei.
Ovviamente pizze gratis, o meglio pagate dal mio culo.
L'ultimo, quello con il cazzo piccolo, aveva lasciato diecimila lire, che il mio fidanzato si era intascato.
Il titolare della pizzeria diventò un mio assiduo inculatore, quasi tutte le settimane, lo andavo a trovare, a volte anche da solo e mi fotteva, quando la pizzeria era chiusa, sul tavolo, c'era sempre anche il pizzaiolo e l'aiutante.
Ne prendevo tre, ma ero abituato, spesso il mio fidanzato mi faceva incontrare e fottere da cinque maschi, uno dopo l'altro.
Era difficile che passava un giorno senza che il mio culo lavorasse.
Questo è un racconto totalmente inventato.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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